
Quella vita lo faceva riflettere più del solito in quei giorni.
Il freddo era pungente e dentro di lui c'era qualcosa che non riusciva a capire. Chissà se era possibile, richiedendolo per tempo, avere un libretto di istruzioni dell'animo umano. Che pensiero scemo!
Nel frattempo un'altra giornata era finita e, imbacuccato nel suo cappotto, con il berretto calcato in testa e i guantini a coprire le mani martoriate dal freddo e dai tagli, lui si incamminava a passo calmo verso la sua macchina.
Il momento più rilassante della giornata. Effettivamente è paradossale ma quando si buttava nel traffico di Milano, si sentiva protetto, rilassato e felice. Quantomeno alla sera.
Non c'era fretta di arrivare a casa. Sapeva che ci avrebbe messo intorno ai tre quarti d'ora anche sforzandosi per fare una specie di G.P. di F1.
Bottone rotondo e clack..la portiera si sblocca e con un colpo secco si apre sotto la sua mano.
"Devo cambiare macchina prima o poi"..ogni volta per salirci doveva ripiegarsi stile foglietto della spesa nella tasca di un bambino.
Il bello è che non voleva una macchina più bella e spaziosa. Anche li. Mistero dell'animo umano..che senso ha essere alto quasi 2 m e desiderare così tanto una macchina (500 modello vecchio anni '60) dalla quale sarebbe uscito sicuramente con la testa dal tettino.
Seduto davanti al volante si sentiva una specie di re oltre che dannatamente stupido.
26 anni e gioire ancora per questa futilità. Una macchina accesa sotto il sedere, essere dentro al caldo mentre fuori piove, vedere le righe d'acqua che si formano sotto i colpi dei tergicristallo..insomma..come una volta gli disse un bambino dolcissimo dopo aver sbagliato nome del suo pupazzo preferito: "Sei una testolina di rapanello"...Yes, I'm!
1 commento:
ciao dado, se fai una visita sul mio blog ho lasciato un'informazione riguardo al dipinto che ti incuriosiva.
buona giornata!
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